TRAMA

Preludio musicale.
Il sipario si alza sulla casa di Lucy, in cui entra Ben. Il ragazzo ha il treno a breve: dà un regalo alla fidanzata e la informa di avere qualcosa di molto importante da dirle. Squilla però il telefono. Lucy risponde e comincia una lunga chiacchierata con l'amica Margaret. Finalmente, a cornetta abbassata, Ben può riprendere il discorso interrotto, ma...il telefono squilla di nuovo. È qualcuno che ha sbagliato numero. Il tempo vola e Ben ha paura di perdere il treno...sarà mica tardi? Lucy, premurosa, telefona per sapere che ora è. Ben è visibilmente nervoso e tenta di nuovo di parlare, ma...il telefono! Questa volta è George, amico di Lucy, che pare molto arrabbiato e che ferisce Lucy con il suo tono e le sue parole. La ragazza è sconvolta e si mette a piangere. Ben è tentato di tagliare il cavo del telefono, ma la ragazza torna in tempo nella stanza per "scongiurare" il gesto: ora deve assolutamente chiamare Pamela per confidarsi con lei. Ben, disperato, se ne va e Lucy rimane sola nel buio della stanza. Fuori si intravede Ben, che è entrato in una cabina telefonica per riuscire a parlare con lei e chiederle, finalmente, di sposarlo. Lucy accetta, ma si raccomanda con il ragazzo di non dimenticare mai il suo numero di telefono.

Gian Carlo Menotti, pur se di chiare origini italiane, viene considerato un compositore americano, visto che si trasferì oltreoceano all'età di sette anni. Compositore prolifico e originale, Menotti ha un suo stile inconfondibile, molto influenzato dai "gusti del mercato", ma originale e degno di nota.
Tra le molte opere per il teatro troviamo The telephone, ou L'amour à trois , rappresentato per la prima volta il 18 febbraio 1947 all'Heckscher Theatre di New York.
Il breve atto unico, della durata di circa venti minuti, appartiene al genere comico ed è adatto, per la sua semplicità di allestimento, ad essere abbinato con opere disparate.
La trama è spassosa e risulta per noi molto attuale, prendendo di mira uno degli oggetti più in uso nella quotidianità: allora era a fili, oggi è il cellulare, ma è pur sempre il telefono, il vero "vizio" della società. Addirittura diventa anche lui personaggio dell'opera, con squilli studiati ad hoc - veri e propri pezzi chiusi - a seconda della situazione scenica.
Vera protagonista è Lucy, cui spettano pezzi impegnativi, in stili differenti, supportati da un puntuale accompagnamento orchestrale. Il baritono, oltre all'aria elegiaca che difende l'amata dagli improperi di George, si deve accontentare di balbettii a commento dell'esuberanza vocale del soprano.