Quartetto Altemps
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FORTEZZA DEL PRIAMÀR DI SAVONA
Domenica 3 luglio 2022, ore 21.30
QUARTETTO ALTEMPS
Stefano Barneschi e Fabio Ravasi, violino
Ernest Braucher, viola
Marco Testori, violoncello
George Onslow, Quartetto in sol minore, op. 46 n. 21
Franz Schubert, Quartetto in la minore, D. 804, Rosamunde
Ore 20,30 Musica in Pillole al Caffè delle Recluse a cura di Emanuela E. Abbadessa
George Onslow (Clermont-Ferrand, 1784 - ivi, 1853), figlio di padre inglese e madre francese, dopo la Rivoluzione francese, durante la quale il padre venne in prigionato (1793), fu costretto all’esilio a Rotterdam prima e ad Amburgo poi. Lì studiò con Jan Ladislav Dussek, prima di fare tappa verso l’Inghilterra dove proseguì la sua formazione prima di far ritorno in Francia.
Il Quartetto in sol minore, op. 46 n. 21, fu composto nel 1831, ultimo di una serie di tre. Caratterizzato da un primo movimento dal carattere drammatico (Allegro non troppo vivo), capace di catturare subito l’attenzione del pubblico, si smoda in un secondo movimento (Adagio religioso) del quale lo stesso Onslow era particolarmente soddisfatto. Il Menuetto, caratterizzato da una maniera haydniana introduce a un Presto di particolare forza dinamica.
Compositore prolifico, Onslow ha all’attivo 36 quartetti e 34 quintetti che, dal loro comparire e per tutto l’Ottocento, furono tenuti in grande considerazione. Ammirati da Beethoven, fu Franz Schubert a prenderli a modello formale.
Sebbene vissuti in due luoghi differenti, caratterizzati da ambienti musicali dissimili, Onslow e Schubert possono essere accomunati da uno stesso “sentire” musicale.
Franz Schubert (Vienna, 1797 – ivi, 1828), utilizza nel suo Quartetto in la minore, n. 13 op. 29 materiale parzialmente composto in precedenza. Si tratta appunto di un tema presente nelle musiche di scena per Rosamunde di Helmina von Chézy che, nel quartetto schubertiano diventa centrale al punto che lo stesso Quartetto trae il nome dal balletto del 1823.
Ma non è questa la sola autocitazione presente nella composizione: il tema del Menuetto, infatti, è tratto dal Lied Die Götter Griechenlands (1819) su testo di Friedrich Schiller.
Eseguito per la prima volta il 14 marzo 1824, al Musikverein di Vienna, dal Quartetto Schuppanzig, è tra i pochi schubertiani che venne pubblicato pochi mesi dopo la sua prima esecuzione, con la dedica a Ignaz Schuppanzig.
Scritto in un periodo di particolare sconforto, come testimonia la corrispondenza coeva di Franz, il Quartetto – soprattutto nel primo movimento, reca le tracce dello stato d’animo dell’autore (si veda come il primo violino, disegna, sugli arpeggi del secondo violino, un tema marcatamente malinconico e intimista). Si potrebbe dire che la melanconia dell’ultimo Schubert è tutta presente in questa pagina che molto risente del liederismo dispiegando un lungo canto struggente che percorre tutti e quattro i movimenti.
Il Quartetto Altemps nasce dall’incontro di quattro musicisti con una grande esperienza nella prassi esecutiva storica e il comune intento di proporre una differente lettura del grande repertorio classico e romantico, attraverso un’impostazione innovativa e originale. Il Quartetto intende affrontare il repertorio con lo spirito di un musicista dell’epoca che esegue musica nuova.
La lunga pratica e l’approfondita competenza che i quattro musicisti hanno maturato all’interno di ensemble di fama internazionale (Il Giardino Armonico, Europa Galante, Kammerorchester Basel, I Barocchisti, Il Suonar Parlante), li ha portati a intraprendere questo percorso cameristico con una particolare consapevolezza stilistica e profondità esecutiva.