Note di regia

Facendo delle riflessioni sul progetto di regia di COSI' FAN TUTTE, continuo a pensare a quanto quest'opera abbia d'inafferrabile, come se Mozart e Da Ponte avessero scritto la difficoltà della realizzazione lasciando intravedere dietro ai dettagli dell'azione, l'ambizione a qualcosa di metafisico.

Commissionatogli dall'imperatore Giuseppe II, questo dramma giocoso è una commedia incentrata sul tema della prova di fedeltà con le sembianze di un percorso iniziatico che utilizza il tema dello scambio delle coppie con esiti ben poco eroici ma svelandoci la vera essenza dell'eroismo che consiste nel dare sempre e comunque vita.

La partitura ci parla del valore delle passioni sulla terra, trasmettendoci sempre un insegnamento di tolleranza ed amore.
Anche davanti ad azioni che ci appaiono riprovevoli è necessario sospendere ogni giudizio, il peccato d'amore non è volgare cedimento alle ragioni del senso ma rappresentano invece una candida risposta alle sollecitazioni del sogno o meglio a quella richiesta d'infinito che si trova nella parte più nascosta dell'uomo e fatica a mostrarsi con sincerità.

Esaltare l'amore partendo dalla menzogna e restituire felicità partendo dalla disperazione sono le utopie che sfociano da una realtà vissuta e valutata attraverso un metro differente dalle regole usuali.
Bisogna accettare il fatto di non capire tutto forse perché nulla è reale, ma tutto è possibile perché nulla ha un vero significato, sembra un labirinto filosofico ma c' è un fondo di assurdità nelle azioni umane e proprio nell'assurdità e nel non senso sta il valore sfuggente del testo.

COSI' FAN TUTTE è un'opera impregnata di tradizione letteraria italiana e straniera su uno sfondo intessuto di riferimenti mitologici e favolistici che fa del travestimento, un gioco, diventando il meccanismo stesso dell'azione e permettendo il rovesciamento incrociato delle coppie.
Proprio per questo la visione del mondo che vi si realizza va probabilmente ricondotta ad un'antica tradizione della cultura carnevalesca mettendo in relazione tra loro diverse forme che ci permettono una maggiore libertà d'invenzione, riuscendo ad unificare elementi eterogenei ed avvicinare ciò che è lontano nello spazio così come nel tempo, scatenando la propria autonomia dalle convenzioni, da tutto ciò che è banale, concedendo anche di guardare il mondo in modo nuovo, sentendo la relatività di tutta l'esistenza e la possibilità di un ordine del mondo che sia completamente diverso.

di Elisabetta Courir

https://www.youtube.com/watch?v=gJ9R1zhivbw&feature=youtu.be