Note di regia


foto © AllOpera di Milano

Ritengo Il progetto internazionale “ALLOPERA” un progetto fortemente innovativo, sorretto con passione e competenza da un gruppo di lavoro con cui ho subito condiviso con entusiasmo le idee: ..attraverso un teatro “mobile”diffondere l’opera italiana nel mondo, nelle piazze, tra la gente…
L’opera rossiniana “IL BARBIERE DI SIVIGLIA” risultò da subito una “cartolina Italia” straordinaria, con giovani interpreti che insieme a noi volessero crescere e sposare la filosofia del viaggio e dei continui spostamenti..la disponibilità di andare verso la figura del cantante-attore necessaria per interpretare l’opera italiana in modo “guitto”, al pari delle antiche compagnie che giravano l’Europa, diffondendo il genere dell’opera italiana..
Così, con piena convinzione e divertimento, abbiamo giocato anche sugli allestimenti scenici, trasferendo la consueta ambientazione dell’opera da una fatiscente Siviglia, da sempre fin troppo italiana, al quartiere spagnolo napoletano e in un contesto d’epoca più vicino a noi, in un dopoguerra..
E’ inutile negare i riferimenti specifici a quella stupenda produzione di film italiani ambientati proprio in quell’epoca..in un quartiere popolare dove ci si arrangia,.dove l’invenzione per la sopravvivenza è continua e giornaliera e ogni fatto del quartiere è sempre in piazza.. senza dimenticarci che comunque esistono le solite distinzioni sociali: Bartolo, il padrone di casa un benestante , lo abbiamo letto come una sorta di un Vittorio DeSica, il quale da libretto corteggia la giovane pupilla Rosina, cresciuta, tra l’altro, in casa sua; è anziano, ma fascinoso, e principalmente a causa dell’età sarà sconfitto dal giovine Conte ben altolocato che, in finale, si sposerà con Rosina, la quale non certo disdegna un bel patrimonio..Rosina con un temperamento che ricordiamo nella Loren o nella Lollobrigida…
Fiorello, Berta, Don Basilio e Figaro, il piccolo drappello di ..improvvisati soldati..sono l’espressione, con le loro faccende, di questo quartiere..dove si può per mestiere costruire una calunnia..o divenire un barbiere di qualità..ognuno deve pur vendere qualcosa per vivere e mangiare ogni giorno!!
Per questo progetto ringrazio sentitamente la scenografa e costumista Leila Keifta, la quale con profonda dedizione si è tuffata in questa idea di allestimento che parla di Italia, della nostra cultura, bene culturale che amiamo diffondere con entusiasmo nel mondo.

di Aldo Tarabella