Trama
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foto © Rolando Paolo Guerzoni
ANTEFATTO
La nobile famiglia Asthon, alla quale appartengono i fratelli Enrico e Lucia, ha usurpato i beni e il castello della famiglia Ravenswood, il cui unico erede è Edgardo. Lucia ed Edgardo si amano segretamente, da quando lui ha salvato la giovane dall’aggressione di un toro inferocito.
PARTE PRIMA (La partenza)
Atto unico, quadro primo
Durante una battuta di caccia, Lord Enrico Asthon viene a sapere da Normanno, capo degli armigeri, della relazione fra la sorella ed Edgardo. Enrico, che ha usurpato il castello dei Ravenswood, è furente perché la sua fazione politica si sta indebolendo e solo il matrimonio di Lucia con Lord Arturo Bucklaw potrà risollevarne le sorti; perciò giura di ostacolare con ogni mezzo l’amore di Lucia per l’odiato Edgardo.
Atto unico, quadro secondo
Nel parco del castello, Lucia attende Edgardo e racconta ad Alisa, sua dama di compagnia, una lugubre storia: anticamente, in quello stesso luogo, un Ravenswood uccise per gelosia la propria amata e da quel giorno il fantasma della donna si aggira inquieto presso la fontana. Lucia le confessa di aver visto ella stessa il fantasma («Regnava nel silenzio»). Alisa interpreta il racconto come un cattivo presagio e mette in guardia Lucia dal rischio di subire la stessa sorte.
Arriva Edgardo e annuncia a Lucia di dover partire per la Francia per difendere le sorti della Scozia, ma prima intende stendere la mano in segno di pace al fratello di lei, Enrico, chiedendola in sposa. Lucia, consapevole dell’odio serbato dal proprio fratello nei confronti di Edgardo, chiede a quest’ultimo di attendere ancora. Edgardo le ricorda che Enrico è il responsabile delle sventure della sua famiglia e che lui, davanti alla tomba del padre, morto per colpa del fratello di Lucia, ha giurato di vendicarsi della famiglia Ashton. I due, quindi, si scambiano gli anelli nuziali e si congedano giurandosi amore e fedeltà eterni («Verranno a te sull’aure»).
PARTE SECONDA (Il contratto nuziale)
Atto primo, quadro primo
Le lotte politiche che sconvolgono la Scozia indeboliscono il partito degli Asthon e avvantaggiano quello di Edgardo. Enrico, per riequilibrare le sorti della contesa e salvare la sua casata impone alla sorella di sposare il ricco e potente Lord Bucklaw. Al rifiuto della fanciulla, che non ha mai ricevuto lettere di Edgardo poiché le stesse sono state intercettate ed occultate da Enrico e da Normanno, egli le dice che Edgardo ha giurato fede di sposo ad un’altra donna, offrendole quale prova una falsa lettera, e con l’aiuto di Raimondo, direttore spirituale della ragazza, la convince ad accettare le nozze con Arturo.
Atto primo, quadro secondo
Nella sala del castello tutto è pronto per la cerimonia; Lucia tarda, ma Enrico rassicura Arturo: la giovane è triste per la recente morte della madre. Giunge Lucia e Raimondo celebra le loro nozze, ma non appena Lucia ha siglato il contratto nuziale irrompe Edgardo furioso: non può rassegnarsi al fatto che lei lo abbia tradito; sconvolto, le strappa l’anello che le aveva dato e getta a terra quello che lei gli aveva donato. Poi si allontana, dopo aver maledetto Lucia e gli Ashton.
Atto secondo, quadro primo
Enrico ed Edgardo si incontrano presso la torre di Wolferag e decidono di porre fine ad ogni discordia con un duello, che viene fissato per il giorno dopo, all’alba.
Atto secondo, quadro secondo
Al castello, la lieta festa nuziale viene interrotta da Raimondo, che tremante comunica agli invitati la notizia che Lucia, impazzita dal dolore, ha ucciso Arturo durante la prima notte di nozze («Dalle stanze ove Lucia»). Lucia, fuori di sé, compare tra gli invitati con un pugnale tra le mani e gli abiti insanguinati. Ella crede di vedere Edgardo, immagina le sue nozze tanto desiderate con lui e lo invoca. Mentre il coro la compiange, entra Enrico, che saputo del misfatto, fa per uccidere la sorella, ma Raimondo e Alisa lo fermano, mostrandogli in che stato è ridotta. Lucia si scuote: crede di aver sentito Edgardo ripudiarla e gettare a terra l’anello che si erano scambiati. Lucia non regge al dolore, e muore nello sconcerto generale.
Enrico fa portare via Lucia, mentre Raimondo accusa Normanno, il capo degli armigeri, di essere il responsabile della tragedia.
Atto secondo, quadro terzo
Giunto all’alba tra le tombe dei Ravenswood per battersi in duello con Enrico, Edgardo medita di farsi uccidere. D’improvviso è turbato dall’arrivo di una processione proveniente dal castello dei Lammermoor, piangendo la sorte di Lucia. La campana annuncia la morte della ragazza. Edgardo, che non può vivere senza di lei, si trafigge con un pugnale («Tu che a Dio spiegasti l’ali») giurando a Lucia tutto il suo amore e sperando di poterla rivedere in cielo.